venerdì 28 agosto 2015

Edward Lear, infaticabile disegnatore



Edward Lear, (Londra, 1812 – Sanremo 1888)
Non vi sono dubbi, a Edward piaceva disegnare e con il disegno arrivava  al cuore di tutti, perché molteplici erano i suoi interessi e di conseguenza i soggetti che ritraeva. Meticoloso illustratore naturalista, straordinario pittore paesaggista, divertito disegnatore di nonsense e versi: queste le armi di Edward che hanno incantato,  appassionato e divertito un esercito di suoi seguaci ammiratori.

Dal libro di John Gould’s “A Monograph of the Ramphastidae, or Family of Toucans” 1834
 Link al libro John Gould “A Monograph of the Ramphastidae, or Family of Toucans” 1834

Drawing of a Night monkey 1830

Drawing of Antilope 1830
 

Dal libro “Illustrations of the family of Psittacidœ, or parrots” 1832
 
 Link al libro “Illustrations of the family of Psittacidœ, or parrots” 1832

Dal libro “Tortoises, terrapins, and turtles” 1872
 
 Link al libro “Tortoises, terrapins, and turtles” 1872

Dubrovnik 1866
 

Gerusalemme 1858
 

Mont Olympus from Larissa, Greece 1848-88
 

Petra 1858

Catania 1857
 

The Capitol from the Forum 1838
 

Bracciano 1841
 

San Miniato al Monte
 

Amalfi 1838
 

A Book of nonsense 1862
 

Qui sul Blog di  Topipittori un bel ritratto biografico di Edward Lear.

A Book of nonsense 1862
 

lunedì 24 agosto 2015

Acquerelli alpini del giovane Sargent


Nell’estate del 1870  John Singer Sargent aveva 14 anni.
Con i genitori trascorre un lungo soggiorno tra le alpi svizzere riempiendo di schizzi a matita e acquerelli due Shetchbook ora conservati, come molte altre sue opere, al Metropolitan Museum of Art di New York . Altre parole sono superflue  per descrivere la freschezza e la meraviglia nell’utilizzo della tecnica dell’acquerello da parte del giovane Sargent.


Chalets, Breithorn, Mürren 1870


Iselle from mount Pilatus, 1870


Monte Rosa from Hornli, Zermatt, 1870


Rhône Glacier,1870


Schreckhorn, Eismeer, 1870


View from Mount Pilatus, 1870


View of Four Mountains from the Gorner Grat, 1870


Wellhorn & Wetterhorn, 1870


Alpine vieuw, Murren 1870


Eiger from Murren, 1870


Jungfrau, 1870

domenica 23 agosto 2015

Île de Ré, settembre 2013


Siamo tornati sull'Ile de Ré dopo vent'anni senza il timore di trovarla cambiata e cosi fu.
La sua natura, i piccoli borghi, spiagge infinite, selvatiche dune e le mille ali dei migratori son sempre li a dare spettacolo su questo gioiello di isola.





mercoledì 19 agosto 2015

L'acquerello nella pittura naturalistica



“Il fascino dell’acquerello non si limita alla sua freschezza ed alla sua spontaneità o a quell’impressione di apparente evanescenza che induce alla divagazione sognante o alla meditazione; si manifesta anche attraverso una certa magia dovuta alla limpidezza e alla trasparenza dei suoi colori” con queste parole Gerald Bauer, nella premessa al suo  libro “Il Secolo d’Oro dell’acquerello inglese” 2001, restituisce preziosità e importanza all’acquerello e inconsapevolmente alla sua funzione nella rappresentazione del mondo naturale: solo l’acquerello infatti saprà regalare più di altre tecniche attraverso la “limpidezza e la trasparenza dei suoi colori”, la consistenza e la luce di molte forme naturali:  come la fragilità dei petali di un papavero, le trasparenze e i colori cangianti della pelle dei pesci, il soffice piumaggio di un volatile.

Dipingere natura è un mestiere antico che trasforma l’uomo da cacciatore di selvaggina a osservatore attento del mondo che lo circonda, perché riportare sulla carta le forme e i colori di un animale o una pianta è un atto di conoscenza; i pittori naturalisti disegnano quindi per conoscere e far riconoscere ad altri attraverso un tratto o una pennellata il variegato e policromo universo delle scienze naturali. Fin dal rinascimento la tecnica dell’acquerello viene utilizzata dagli artisti per gli studi preparatori delle loro opere e per eseguire dal vivo studi sulle scienze naturali e la pittura di paesaggio come i freschissimi lavori di  Albrecht Durer (1471-1528) che durante i suoi viaggi dipinse ad acquerello paesaggi, piante e animali.


Albrecht Dürer, Ala sinistra di Ghiandaia marina, c. 1500/1512, acquerello e tempera su pergamena.

Ma bisogna aspettare il XVIII secolo perché la tecnica dell’acquerello, fino ad allora  considerata marginale, venga riconosciuta e valorizzata: in Inghilterra tra il 1750 e il 1850 si assiste alla nascita del “The golden age of british watercolors” ( il Secolo d’Oro dell’acquerello inglese), uno degli avvenimenti più importanti della storia dell’arte moderna dove il paesaggio e la sua rappresentazione prendono il posto di preminenza fino ad allora occupato dal ritratto o dalla rappresentazione storica. Sono gli anni del “Grand Tour” ( viaggio condotto da giovani aristocratici europei per ampliare i loro orizzonti culturali nel vecchio continente) che vide un esercito di acquerellisti, soprattutto inglesi armati di pennello e taccuino, riportare sulla carta con dovizia di particolari paesaggi e architetture dell’Europa continentale,  con una predilezione per l’Italia e le sue città d’arte. L’impiego dell’acquerello nel corso dei viaggi  è una delle più antiche e caratteristiche applicazioni di questa tecnica, preferita ad altre per la sua praticità e il ridotto volume di materiali da portare sul campo. Tra gli acquerellisti inglesi  Edward Lear, e William Turner, solo per citarne un paio, lasciano il segno nella storia dell’arte e dell’acquerello. Edward Lear, scrittore e  artista inglese (1812-1888), famoso per il suo  “Libro dei nonsense”, lascia l’Inghilterra nel 1837 per un lungo viaggio di scoperta nei paesi del Mediterraneo: i suoi paesaggi raccontano meglio di tante fotografie le atmosfere gli usi e i costumi dei paesi che si affacciano sul Mare nostrum  dall’Italia alla Turchia passando per l’Albania e Malta.
Edward Lear, Porto Venere, acquerello 1860
La produzione artistica  dell’inglese Joseph Mallord  William Turner (1775-1851) è monumentale: nel corso dei suoi numerosi viaggi europei riempie un numero impressionante di taccuini conservati alla Tate Gallery di Londra, circa 30.000 tra disegni e acquerelli che raccontano meglio delle parole il “pittore della luce”. I suoi taccuini e molti dei suoi acquerelli sono consultabili on –line sul sito della Tate Gallery qui: Tate Gallery


Joseph Mallord  William Turner, Tivoli 1819
L’acquerello viene utilizzato a partire dal seicento  anche nella rappresentazione del mondo naturale così come ben documentato dal lavoro dei numerosi pittori naturalisti al seguito delle spedizioni scientifiche e le esplorazioni transoceaniche. Primo tra loro l’artista inglese John White (attivo tra il 1585 e il 1593) che partecipò alle spedizioni nella Virginia americana, da poco scoperta e colonizzata, per dipingervi ad acquerello flora fauna e paesaggi. 


John White, Archosargus probatocephalus, acquerello c.1585/1593


Ma anche i lavori ad acquerello realizzati durante le esplorazioni in terre lontane servivano come base per le incisioni che avrebbero impreziosito le pubblicazioni scientifiche sul tema. Solo verso la fine del XIX l’opera di alcuni grandi pittori naturalisti influenzerà in modo decisivo le future generazioni affinché il lavoro ad acquerello sia opera definitiva e non solo mero passaggio di studio o bozzetto preparatorio. Merita ricordare tra i padri spirituali dell’attuale pittura naturalistica l’ornitologo americano  Louis Agassiz Fuertes (1874-1927), il pittore naturalista inglese Charles Frederick Tunnicliffe  (1901 1979) e  Vincent Fossat (1822-1891) pittore naturalista francese.

Louis Agassiz Fuertes, Album of Abyssinian birds and mammals, 1927 


Charles Frederick Tunnicliffe, Falaropo di Wison, acquerello 1958


Vincent Fossat, Coprinus comatus, acquerello c. 1875/1890

Personalmente dipingo quando in testa si accende la lampadina, quando i pennelli scalpitano e la carta non vede l’ora di essere accarezzata:  questa è la benzina di un acquerellista  “en plein air”.
Lorenzo Dotti, Falco cuculo femmina 2008
 
La pittura naturalistica ha visto crescere qualitativamente anche la produzione di diversi pittori italiani, e tra loro molti acquerellisti  che ogni anno organizzano corsi e stage per divulgare l’arte naturalistica attraverso la tecnica dell’acquerello.  Per promuovere le loro iniziative hanno creato anche la pagina Facebook “Corsi di disegno e pittura naturalistica”, per far incontrare gli artisti naturalisti e coloro che cercano un corso di disegno o pittura sulla natura ovunque in Italia. Questo il link: Corsi di disegno e pittura naturalistica


 




giovedì 13 agosto 2015

Isola d'Elba regina dei ciottoli


Quando tiriamo su un ciottolo dalla spiaggia compiamo un gesto antico quando la storia dell’Homo sapiens che migliaia di anni fa sulla spiaggia o sul greto di un fiume cercava ciottoli da forgiare, per trasformarli in punte, chopper o raschiatoi.  I ciottoli ci rimandano non solo ai nostri antenati ma anche alle origini delle rocce, e il campionario policromo di una spiaggia elbana è un libro aperto sulla ricca  biodiversità geologica di questa isola.



L’acquerello ritrae una minuscola porzione della spiaggia di Nisporto nel comune di Rio nell’Elba, tra i ciottoli spiccano i rossi Diaspri rocce sedimentarie caratteristiche dell’Elba orientale.

mercoledì 5 agosto 2015

Historia Naturalis Palmarum, Carl Friederich Philipp Von Martius



Historia Naturalis Palmarum, (1823 - 1853), Carl Friederich Philipp Von Martius, botanico, zoologo, antropologo e esploratore tedesco.

 

Questo tesoro enciclopedico di tre volumi comprendente 240 illustrazioni cromolitografiche, è il risultato della spedizione di Martius in Brasile e Perù tra il 1817e il 1820.


Martius percorre più di 2.250 km attraverso il bacino amazzonico per studiarne le scienze naturali ed effettuare studi antropologici sulle tribù dei nativi sud-americani, con lo zoologo Johann Baptist von Spix .




Da questa spedizione nasce questo straordinario catalogo che riunisce tutte le specie conosciute della famiglia delle palme , che stabilisce la classificazione moderna di questi alberi, descrive tutte le nuove specie scoperte in Brasile e offre le prime carte biogeografiche della distribuzione mondiale delle palme.


Gran parte delle tavole a colori sono realizzare dall’ illustratore tedesco Ferdinand Bauer. Ferdinand e suo fratello Francesco, alla pari di Redouté, erano illustratori botanici ineguagliabili e queste tavole ricche di dettagli e informazioni scientifiche ne sono la prova.








Le prime carte biogeografiche della distribuzione mondiale delle Palme

Particolare delle carte biogeografiche

Particolare delle carte biogeografiche

Qui potete sfogliare e scaricare ad alta risoluzione i tre volumi della:
Historia Naturalis Palmarum