lunedì 6 luglio 2015

Il granitico Giglio


Quando metti piede per la prima volta in un luogo qualunque e ovunque per il mondo la curiosità e la voglia di conoscerlo ti portano a vederlo non solo con occhi nuovi ma soprattutto con occhi più attenti e profondi. Così è stato all’isola del Giglio nei pochi giorni passati con gli amici Federico Gemma, Andrea Ambrogio e la splendida banda di Radio Capital capitanata da Doris Zaccone e dal comandante in seconda Angelo Pittro;  eravamo  li  per la promozione dei taccuini dell’Arcipelago Toscano e per l’ultima puntata radiofonica di Capital in the world dedicata alle nostre bellissime isolette, qui se volete ascoltarla: Ultima puntata dall'Arcipelago Toscano


Per noi pittori-naturalisti un isola d’estate non da il meglio di se, le fioriture sono agli sgoccioli, gli uccelli si fanno silenziosi e bisogna aspettare la fine di agosto per rivedere rinverdire la natura con le fioriture estivo-autunnali e il passo di ritorno dei migratori verso l’Africa. Ma l’essenza dell’isola rimane sempre in qualunque stagione e il caldo non spaventa quel piccolo esploratore presente in tutti noi. Mi svegliavo presto al Giglio per disegnare nelle ore meno calde e trovare spiagge e calette sgombre dalle carnazze al sole. Ho visto cose: sul Giglio ho passato pochi giorni e poco tempo sono quindi solo dei flash quelli gigliesi ma voglio condividerli con voi, prima che il fresco ricordo sprofondi nell’oblio tra le pieghe del cervelletto.

L’opera dell’uomo: fulminato da uno dei più bei borghi d’Italia, Giglio Castello con le sue integre mura medievali e la Rocca Aldobrandesca  , affascinato dal complesso della Torre del Campese che ti porta a disegnarla mille volte per la splendida integrazione tra la semplice architettura e le rocce circostanti, l’adorabile Cala del Saraceno, un abbraccio di granito rosa  a  Giglio Porto con i muri sommersi del “murenarium” ( vasca per l’allevamento di pesci in epoca romana).

Giglio Castello

Giglio Castello

Torre del Campese

Torre del Campese

Cala del Saraceno, Giglio Porto


L’opera della natura: incantato dalla trasparenza del mare e dai dolci lastroni di granito che circondano gran parte dell’isola, perso a contemplare il calcareo faraglione di Punta Campese avvolto  dai chiassosi caroselli dei Rondoni maggiori.                                                                        
L’opera dell’uomo e della natura: i curati vigneti terrazzati che producono quel nettare ambrato di nome Ansonaco

Punta Faraglione, Campese
 
Punta Faraglione, Campese

Giglio Porto
 
Sto risfogliando con occhi diversi il bellissimo Taccuino di Federico Gemma dedicato a questa isola e vi consiglio di procurarvelo se volete farvi guidare dai suoi acquerelli per una visita “diversa” su questa granitica isoletta. Qui il link al taccuino L’Isola del Giglio di Federico Gemma: Taccuino dell'Isola del Giglio

Isola del Giglio di Federico Gemma

Nessun commento:

Posta un commento